Uno dei momenti più sexy della mia vita, ed uno dei pensieri ricorrenti che mi scopro a fare quando aspetto il ritorno di mio marito è stata, ed è, la gravidanza.
La mia gravidanza ha segnato un periodo di grande scoperta delle potenzialità del mio corpo, e l’ho vissuta serenamente e in modo anche piuttosto intrigante.
In verità ci sono stati dei periodi tristi e di solitudine, specialmente al principio. Quando ho scoperto di essere incinta ero sola, quando ho fatto tutte le ecografie anche…Mio marito come al solito era lontano, ed oltre al desiderio crescente si aggiungeva anche la mancata condivisione di un evento bellissimo. Insomma all’inizio ero un po’ in fase baby blues.
Inoltre il mio desiderio sessuale era salito alle stelle ed io soffrivo tanto di astinenza, al contrario di quello che normalmente succede alle donne che credono sia pericoloso per il bambino o poco interessante per loro. Quindi, oltre alla tristezza per la sensazione di abbandono, avevo anche una voglia repressa più forte del solito.
Quando il vacanziero tornò finalmente a casa io ero già di tre mesi ed avevamo già perso molto di questa avventura insieme. E’ stata una cosa nuova per entrambi, un’esperienza vissuta alla giornata, e presentando parecchie incognite e prospettando dei momenti successivi super impegnativi abbiamo deciso di affrontarla nel modo più divertente possibile.
Di base c’era, ovviamente, l’ottima salute mia e del mio piccoletto e forti di ciò suo padre ed io abbiamo potuto dare il via alle più interessanti fantasie.

In quel periodo era migliorato tutto di me, la qualità dei miei capelli, della mia pelle, non mi cresceva più un pelo, e man mano che la mia pancia cresceva io in proporzione dimagrivo (almeno all’apparenza) perché cresceva lei sola, e chi mi guardava di spalle vedeva un culetto tondo senza rigonfiamenti extra.
Era il periodo in cui mio marito amava il mix gonne lunghe country e tacchi o stivali alti, e spesso uscivo così. Fino al sesto mese inoltre la pancia non era molto evidente ed io ho indossato sempre tutti i miei abiti fino all’ultimo giorno.
Uscivamo per l’aperitivo o a cena ed io facevo i miei soliti giochi di mutande e situazioni vedo non vedo la sola cosa che non riuscivo a trattenere era la voglia continua di fare pipì… Quale spunto migliore?
Lui mi chiedeva sempre di non fare la pipì prima di uscire, dicendomi che aveva intenzione di farmi bere molta acqua e che avrei dovuto trattenerla per lui. Una tortura il più delle volte, ma in generale era divertente.
Una sera eravamo a cena nei pressi del porto, ricordo che fu la volta in cui scegliemmo i nomi, e dopo una bella cenetta decidemmo di fare due passi. Per me era giunto il momento, stavo scoppiando DEVO FARE LA PIPI!
Niente di piu adatto che il muraglione del molo, in ombra e nessuno di passaggio.
Alzati la gonna e falla qui, io ti guardo.
Non so cosa piaccia agli uomini nel guardare una donna che fa la pipi, ma ho capito che dev’essere come la cocaina, specialmente quando sei su dei tacchi alti, hai una gonna che ti scopre tutte le cosce, una pancia soda e piccolina, due seni fasciati che, nel mio caso, già erano raddoppiati in misura e consistenza.
Ho fatto quello che dovevo, e pensavo di cavarmela così, invece quella fu la volta del mio primo sesso in luogo pubblico, una cosa molto eccitante proprio a causa del rischio e della precarietà di privacy.
Ovviamente non poteva concludersi così, troppo veloce, troppo allo scoperto, troppo incompleto… “Andiamo verso la macchina!”
Sulla strada di casa passammo per vie di campagna, e ci fermammo nel piazzale di una chiesetta dove potemmo dar sfogo alle più strane perversioni alla luce della luna (capitava al momento giusto) dal titolo “ragazza incinta si fa violentare dall’ orco sul ciglio della strada”! 😉
Il malvagio aveva dei piani diabolici, me ne rendo conto solo ora che metto insieme le idee per descrivere… Nel bel mezzo di un periodo appagante diceva : “vado a fare un giro di un paio di giorni coi miei amici” … E io? “Tu è meglio che stia a casa a riposarti.”
Adesso è una cosa a cui non do piu tanto peso, nel senso che l’ho analizzata, ma allora era come un tradimento, un abbandono vero e proprio, un addio senza possibilita di replica. Lo lasciavo fare perchè sapevo che una volta che il bambino fosse arrivato la libertà di entrambi sarebbe stata stravolta, ma lo odiavo per questo, perché mi lasciava sola e perchè non aveva per me le stesse attenzioni che nutrivo io per lui, in questo senso.
Questo ha contribuito parecchio ad abbassare il mio umore e a rendermi ancor più triste quando lui non c’era.
Aveva una certa dose di egoismo che non riuscivo a tollerare, seppur poi al suo ritorno mi faceva sentire come la donna più desiderabile del pianeta. In quel periodo avrei voluto vivere la gravidanza di una coppia normale, forse un po’ alternativa, ma normale… Invece certe volte mi sembrava di essere la sua amante.
Man mano che la pancia aumentava diventava stancante per me stargli sopra e dominare il gioco, e così oltre alla mite posizione sul fianco come una nonnina ancora attiva, usavamo la posizione maschile dominante per eccellenza che per lui era una sferzata di ormoni (non che ne avesse bisogno). Il massimo della nostra eccitazione avveniva guardando lo specchio, dove potevamo vedere un uomo che teneva in ginocchio una ragazza gravida e le infieriva potenti sciabolate bloccandole i fianchi, e più toccava la pancia soda e perfetta più si eccitava.
Ancora oggi ogni tanto penso a perché non mettiamo uno specchio esattamente sopra il letto, così chi sta sotto diverrebbe la persona più felice del mondo!
Dopo il parto ci sono voluti due abbondanti mesi per riprendere la gratificante attività di coppia, ma non riuscivo in alcun modo a lasciarlo entrare così un giorno ho avuto un’idea geniale ed ho aiutato i miei tessuti intorpiditi con un vibratore…
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò con calma!